segunda-feira, 18 de abril de 2011

Ostia Antica


No semestre passado, uma das aulas da disciplina "Elementos de Civilização Latina" foi realizada nas escavações arqueológicas de Óstia, o antigo porto de Roma. A aula foi ministrada pela prof. Dra. Penelope Filacchione, especialista em arqueologia e arte da antiguidade clássica. Visitar Ostia Antica é uma ótima oportunidade para se ter ideia da vida cotidiana numa cidade da época imperial.




Introdução:
Ostia Antica, situada na antiguidade na foz do rio Tibre, distava cerca de 30 kilometros a oste de Roma. Após séculos, a linha litoranea foi deslocada cerca de tres quilometros do antigo perimetro de Ostia. Ostia em latim significa "boca", a boca do rio Tibre.
De acordo com a antiga tradição (Ennio, Tito Livio, M.T. Cicero e Dionisio de Halicarnasso), Ostia foi fundada pelo quarto rei de Roma, Anco Marcius; até o ano é mencionado: 620 a.C.

Fontes literarias:



Planta de Ostia Antiga, destacando o Castrum; ao meio, a via Ostiense.Epígrafe do periodo imperial:
A[nco ---]
Mar[cio ---]
re[gi ---]
quarto [a R]omul[o ---]
qui ab urb[e c]ondit[a ---]
[pri]mum colon[iam ---]
[---] dedux[it ---]




Via Ostiense


Necrópole: Columbarios

Complexo termal:
Terma de Netuno: Mosaico (triunfo de Netuno)
(sec. II d.C.)


Quartel dos "Vigiles" (Bombeiros)
(90 d.C.)

Teatro Romano, edificado em 12 a.C., sob Augusto. Uma inscrição o atribui a Agrippa, poderoso ministro do Imperador.

Fullonica (Lavanderia)
(sec II d.C.)

Forica (Latrina Publica)
(sec II d. C)

Capitolium: principal edificio sacro de Ostia, dedicado a Jupiter, Juno e Minerva
(120 d.C.)

Thermopolium: espécie de taberna, onde era permitido comerciar alimentos cozidos (não era permitido fazer fogo dentro das residencias -insulae- a fim de previnir incendios)
(sec. III d.C.)

Foro
(sec. II d.C.)


Horrea Epagathiana

Reconstituição em 3D

Infelizmente a aula foi dada até chegarmos ao Foro. Como era inverno e estava já escurecendo, terminamos a aula aqui. Espero retornar outra vez no proximo outono para conhecer a outra parte das escavações. O melhor periodo para ir a Ostia é a primavera (da metade de Março até o fim de Maio), ou do fim de Setembro aos inicios de Novembro (se não chove!). Desaconselho ir durante o verao.



quinta-feira, 14 de abril de 2011

Ringraziamento del decano della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche per la partecipazione al convegno sulla figura del maestro nel mondo antico

Agli allievi/e della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche,


Un cordiale ringraziamento per la vostra partecipazione e interesse al Convegno della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche su La figura del Maestro nella formazione scolastica del mondo antico pagano e cristiano: Docere et discere.
L’argomento era interessante ed è stato sviluppato dai singoli professori con chiarezza e competenza ed ha aperto nuovi orizzonti sulla storia antica.
È stato richiesto a voi (ed ai professori) un “lavoro straordinario” e un supplemento ad ore di scuola: ma l’università si caratterizza appunto per la ricerca e per la presentazione di nuove prospettive e letture della realtà.

Cordiali saluti

Mario Maritano
Università Pontificia Salesiana

quarta-feira, 6 de abril de 2011

Il Maestro nel mondo antico. Convegno della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche - Università Pontificia Salesiana


(UPS – Roma, 5 aprile 2011) - “La figura del Maestro nella formazione scolastica del mondo antico pagano e cristiano: Docere et Discere” è il titolo del prossimo convegno organizzato dalla Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche dell’Università Pontificia Salesiana che avrà luogo il prossimo 8-9 aprile 2011 presso la sede di Roma dell’UPS.
Il Convegno si divide in tre parti, una parte filologica e due parti storiche. Nel pomeriggio di venerdì 8 aprile si svolgeranno la parte filologica e la prima delle due parti storiche. In particolare, dopo il saluto del Rettore, prof. Carlo Nanni, e del decano della FLCC, prof. Mario Maritano, il senatore Guido Viceconte, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca aprirà i lavori con la Prolusione dal titolo “Importanza della figura del Maestro per la formazione scolastica nel mondo antico”.
Farà seguito la parte filologica a cura del prof. Remo Bracchi che interverrà su “Docere et discere nelle parole che definiscono i concetti”. A continuazione si susseguiranno i sei interventi in programma per la prima sezione storica che vertono sul tema del “Maestro nel mondo antico e pagano”. La prima riflessione, dal titolo “Omero, primo interprete-docente della cultura greca antica”, è a cura del prof. Anacleto Pavanetto. Seguono gli interventi del prof. Orazio Bologna, “Magistri munus ac mos secundum Isocratis praecepta”; del prof. Maurizio Marin, “Socrate, il maestro della verità nell’anima: analisi del dialogo con lo schiavo di Menone”; del prof. Corrado Calvano, “L’insegnante ideale secondo Quintiliano”; della prof.ssa Penelope Filacchione, “Da filosofo a Maestro: iconologia della virga virtutis tra paganesimo e cristianesimo”. Chiude il pomeriggio di interventi il prof. Mauro Pisini con il tema “Docere principem. Educazione e formazione del principe nelle Epistulae di Frontone a Marco Aurelio”.
La seconda giornata di Convegno, mattina di sabato 9 aprile, si incentra sul tema “Il maestro nel mondo antico cristiano”. Questa seconda sezione storica si apre con la riflessione del prof. Roberto Spataro, dal titolo “La lettera di ringraziamento di Gregorio Taumaturgo e lo stile educativo di Origene”. Quindi seguono gli interventi del prof. Mario Maritano, “Il maestro nelle lettere pedagogiche di Girolamo”; del prof. Miran Sajovic, “Sant’Agostino: christianus magister. Docere il Popolo di Dio”; del prof. Manlio Sodi, “Discere et docere nel Sacramentarium Veronense”; della prof.ssa Mary Claire Bonney Gillian, “Beda maestro della cultura latina”; del prof. Luigi Miraglia, “Il maestro nell’Umanesimo”; e infine del prof. Giovanni Battista De Simone, “Seneca ed Agostino d’Ippona: due maestri di spiritualità”. Il convegno si conclude con un breve intervento di sintesi del lavoro svolto.
L’UPS ha sede nel quartiere Nuovo Salario, in Piazza Ateneo Salesiano, 1 - Roma. È raggiungibile con gli autobus 90Express e 38 (dalla Stazione Termini, fermata Piazza Vimercati), e 80Express (da Piazza San Silvestro, capolinea Piazza Vimercati); vi si può arrivare inoltre con il treno metropolitano con fermata alla Stazione Nuovo Salario, dove prendere gli autobus numero 92 (direzione Largo Labia) e 88 (direzione Largo Marliana).

Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito-web www.unisal.it; o ricevere chiamando al numero telefonico 06.872901; o infine scrivendo a maritano@unisal.it (questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo) – miran@unisal.it  
(questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo).

segunda-feira, 4 de abril de 2011

ACCADEMIA VIVARIUM NOVUM: UN POSTO UNICO AL MONDO

Le origini
L'Accademia affonda le sue radici in un'esperienza assai formativa che alcuni dei suoi membri fondatori vissero negli anni '80 nel golfo di Napoli, sul verde e disabitato isolotto di Vivara, oggi Riserva Naturale dello Stato. Lì un anziano studioso di scienze naturali, profondo conoscitore delle discipline umanistiche, esortava i giovani a liberarsi dalla mentalità corrente, dal consumismo individualistico e dalla sete di onori e di guadagno per risvegliare l'infiacchita coscienza morale e dedicarsi al miglioramento di sé stessi e degli altri attraverso il confronto con quanto di bello e nobile lo spirito umano ha nei secoli prodotto e scoperto.



Apparve sùbito chiaro che, per una vera ripresa d'una formazione umanistica basata sul continuo dialogo coi classici antichi, medievali e moderni, era necessario ripensare ab imis fundamentis la didattica delle lingue in cui quei classici s'erano espressi, e l'intera impostazione degli studi, che da tempo avevano abbandonato la strada delle humanae litterae per imboccare quella, tutta positivista, delle Altertumswissenschaften.



I primi convegni internazionali
I giovani che vivevano su Vivara cominciarono così a sperimentare un nuovo approccio al latino, al greco e all'immenso patrimonio in queste lingue tramandato; da quest'esperienza nacque il convegno internazionale "Latino sì, ma non così", svoltosi a Procida nel 1991; e il grido d'allarme di circa trecento studiosi di tutt'il mondo nel convegno "Docere" del 1998, dove si denunciò il pericolo che le discipline classiche correvano nelle scuole di tutt'Europa, e si mostrò quanto efficaci potessero essere nuove strade d'insegnamento. Il convegno, organizzato con la collaborazione attiva e determinante dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, ebbe una notevole risonanza su tutti i mezzi di stampa, e permise, grazie alla presenza di docenti di università e istituti di ricerca d'ogni continente, di lanciare l'idea d'un grande Centro internazionale di studi umanistici da collocarsi in quell'Italia che da Pitagora e Parmenide al Vico e al Gravina era stata sempre la scuola della paidèia e dell'humanitas. All'appello risposero più di cinquanta atenei da ogni parte del globo; e dopo due anni di preparativi, nacque nel 2000 la fondazione Mnemosyne, per la creazione d'un Centro internazionale di studi classici e d'una Scuola d'alta formazione umanistica.

La creazione d'un Centro di studi umanistici
Il luogo in cui avrebbero dovuto veder la luce queste istituzioni era stato individuato nella Magna Grecia campana, tra Paestum e Velia; ma difficoltà varie costrinsero a mutare obiettivo. In attesa di trovare una collocazione definitiva, il Centro veniva avviato nella rustica sede dell'Accademia Vivarium novum sita in Montella (AV), nelle verdi valli dell'Irpinia: lì cominciarono a confluire giovani da tutte le parti del mondo, inviati dalle rispettive università per uno o più anni di alta formazione. Gli studenti passati per il Vivarium novum provenivano da Albania, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Corea, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Messico, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Ungheria; nel frattempo, mentre s'avviavano corsi ordinari e straordinari e cominciava la vita della scuola, fervevano i rapporti di collaborazione con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici; nasceva una casa editrice impegnata nella diffusione di nuove metodologie per l'insegnamento delle lingue classiche; grandi studiosi di ogni nazione venivano a passare periodi di studio e d'insegnamento presso la sede dell'Accademia.

La rete internazionale e i nuovi convegni
S'organizzava così sempre più una rete internazionale di scuole, docenti, studenti; nel 2006, dal seno del Vivarium novum, nacque Philia, un'associazione di giovani studiosi dell'umanesimo, che pose la sua sede a Praga; e nel 2007 s'organizzò l'imponente convegno Humanitas, celebrato nelle più splendide sedi che la città di Napoli poteva offrire; alla settimana di studi parteciparono oltre trecentocinquanta studiosi da tutt'il mondo, che vollero ribadire la necessità d'una rinascita d'un umanesimo dalle solide basi storiche, che si confrontasse con le sfide del presente, dalla politica all'educazione dei giovani, dalla tolleranza religiosa al rapporto con le scienze e la tecnica, dalla lotta all'effimero allo sviluppo d'una sensibilità per il bello nell'arte e nella musica. A quest'incontro seguì l'anno dopo la serie di seminari intitolati Litterarum vis, che si tennero per dieci giorni in Ungheria, tra Szeged e Budapest, con la partecipazione di centinaia di giovani e docenti, e si conclusero nella sede dell'Accademia delle Scienze sulla rocca di Buda.

La ricerca d'una nuova sede
Mentre si suscitava dunque un grande interesse internazionale per il movimento che andava sempre più crescendo e sviluppandosi, il dialogo con le istituzioni pareva approdare all'individuazione d'una sede che ne valorizzasse l'attività culturale, consentendo d'accogliere molti più giovani e promuovere ulteriori iniziative a tutto vantaggio della collettività e del territorio. Per lungo tempo si parlò del complesso dei Camaldoli di Torre del Greco, dove ebbe luogo anche la cerimonia finale del convegno Humanitas; poi furono avanzate altre proposte: la Villa Favorita d'Ercolano, la reggia del Quisisana a Castellammare di Stabia, il Castello di Baia. Di là da infinite riunioni e dibattiti, però, nulla fu fatto di concreto.



Nel gennaio 2009 una congregazione religiosa, con la quale erano già vivi cordiali rapporti d'amicizia sin dal convegno Docere del 1998, propose al Vivarium novum di trasferire la sua sede a Roma, in un magnifico edificio sito sulla via Aurelia, in località Castel di Guido, dotato di tutto ciò ch'è necessario a un Campus internazionale. La munificenza, la liberalità e la lungimiranza culturale dei Padri della congregazione, dunque, ha permesso quello sviluppo e quel cambio di prospettiva che studenti e studiosi di tutt'il mondo attendevano da anni. Ora fata viam invenient.

FONTE: http://www.vivariumnovum.net/accademia/accademia.htm