quinta-feira, 2 de agosto de 2012

Lexique nouveau de la langue latine



Lexique nouveau de la langue latine de Philippe Guisard e Christelle Laizé é um instrumento útil e moderno para o exercício da composição latina.  A obra está assim organizada: após uma concisa e clara exposição da história da Língua Latina, passa-se à apresentação do léxico fundamental dividido por temas tais como "o ser humano" (anatomia e fisiologia), "cenas da vida privada, social, política, e cultural", "Urbs et Orbis", apresentando também por temas a fraseologia e expressões típicas. Em anexo, um catálogo de "mots outils" (conjunções e preposições), um repertório de sufixos e prefixos e um aceno ao vocabulário do Latim Cristão coroam esta obra preciosa a latinistas profissionais ou diletantes.


quinta-feira, 17 de maio de 2012

STUDIARE LATINO (E GRECO)

Tempio di Saturno - Foro Romano

Prof. Manlio SODI, sdb
Preside del Pontificium Institutum Altioris Latinitatis

Di tanto in tanto suimedia appaiono notizie di vario genere che richiamano l’attenzione su una lingua che si dice essere "morta" ma che dalla discussione e dall’uso si presenta più viva che mai. Si parla naturalmente del latino e del greco, anche se il latino riscuote la maggior attenzione. Proviamo a focalizzare alcune sfide che si pongono dinanzi alla competenza e alla responsabilità di professori e formatori. Il ricorso ad interrogativi può costituire non solo la premessa per un ascolto, ma anche l’inizio di un confronto per educare ad accostare il latino e il greco come le lingue che permettono di cogliere il linguaggio e i contenuti della Tradizione.



1. Perché è importante studiare il latino? Non si può vivere staccati dalla cultura in cui si è nati e si è sviluppato un insieme di elementi che fanno della persona la sua essenza. E la lingua è un elemento determinante di questa realtà. Osservando le lingue "neo-latine" non possiamo trascurare l’origine "latina", appunto, di un certo nostro modo di parlare.
Ma questo sarebbe di poco conto se dimenticassimo che la maggior parte del patrimonio culturale dell’antichità – sviluppatosi attorno al bacino del Mediterraneo – è giunto fino a noi in lingua latina e greca.
Conoscere il latino, pertanto, costituisce la chiave per poter accedere a questo immenso patrimonio cui guardano con interesse anche popoli lontani dall’ambito geoculturale europeo, affascinati da una lingua che racchiude tesori di cultura che inondano l’umanità ma solo attraverso le traduzioni.



2. Da dove nasce l’interesse per la lingua latina in nazioni come la Cina e gli Stati Uniti?
Desta sorpresa conoscere l’interesse per il latino anche da parte di popoli e culture molto distanti da quella latina. Dalla Cina agli Stati Uniti, passando dai Paesi anglofoni per giungere in Finlandia dove esiste anche una radio che trasmette in lingua latina… rimaniamo davvero sorpresi. Al di là dell’evento "notizia", l’interesse per il latino è il frutto della scoperta di valori culturali che la Cina, per esempio, aveva già fatto quattro secoli fa con la presenza dei Gesuiti, e con Matteo Ricci in particolare. Per il mondo di lingua inglese poi l’attenzione è ancora più comprensibile dato che sembra essere la lingua con
maggiori etimologie latine. Tutto questo interesse costituisce uno stimolo enorme per saper riscoprire e approfondire una lingua che è anzitutto portatrice di una cultura complessa e quanto mai articolata, e i cui elementi spaziano in un arco di quasi tre millenni!
3. È possibile che il latino rinasca come lingua ufficiale della Chiesa?
Di per sé non ha bisogno di rinascere, perché il latino non è mai venuto meno nella Chiesa. Lo testimoniano tutti i documenti ufficiali, e il suo costante uso nel linguaggio canonico, ecclesiastico e soprattutto liturgico.
Fu Giovanni XXIII – che nel 1962 firmò la Costituzione apostolica
Veterum Sapientia – a rilanciare questa attenzione. Successivamente, nel 1964, sarà Paolo VI con il "motu proprio" Studia Latinitatis a istituire il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis per preparare docenti ed esperti in lingue classiche per i Seminari, per le Facoltà e per tutte quelle Istituzioni che hanno bisogno di esperti anche per "decifrare" i tesori di cultura che sono spesso racchiusi nella storia delle singole Chiese locali, nei documenti, nelle epigrafi, nei musei, ecc.
Recentemente Benedetto XVI nell’Esortazione apostolica Sacramentum Caritatis ha richiamato l’attenzione da dare al latino. È una responsabilità culturale enorme quella che risiede nella Chiesa "latina", soprattutto in considerazione del fatto che i suoi documenti ufficiali sono emanati in questa lingua, ed è codificata in lingua latina la sua liturgia ufficiale.
4. Quali le ragioni che spingono a rendere viva una lingua parlata da pochi?
Sono i fatti che scandiscono il richiamo a rendere sempre viva la lingua latina nella Chiesa "latina". Cultura, storia, tradizione sono parole che rinviano anche all’arte e alla musica, ma rinviano pure ad un’ampia serie di documenti la cui non conoscenza è un impoverimento grave per l’oggi e per il domani.
L’ambito liturgico, inoltre, costituisce l’
humus più ordinario per invitare a conoscere il latino e per valorizzarlo in alcune parti della celebrazione. Al di là di alcune celebrazioni in latino che ogni domenica non dovrebbero mai mancare almeno nelle cattedrali, rimane l’opportunità di canti tradizionali dell’Ordinarium Missae, ma anche inni e altri testi tipici dell’anno liturgico. E senza dimenticare tutto il capitolo delle antifone, non solo mariane, che costellano i ritmi cultuali della vita cristiana. Non ultimo il capitolo della pietà popolare in cui testi latini continuano a trasmettere alle giovani generazioni contenuti che la catechesi può recuperare.
Non si tratta dunque di tornare ad una liturgia tutta e sempre in latino, ma di saper valorizzare elementi conosciuti dal popolo e tenerli vivi anche in ragione dei tanti fedeli che si muovono da una nazione all’altra e che in questi testi possono ritrovare momenti di partecipazione più intensa perché espressione ed eco di quanto già posseggono nella propria cultura.
5. Tante domande, ma quale risposta?
Qual è la situazione di conoscenza e pratica del latino nella Chiesa? I seminaristi studiano il latino? Come fare per coloro che non hanno studiato il latino nei decenni passati? Come si fa a rinnovare e sviluppare lo studio del latino nelle Università pontificie e nelle Facoltà filosofiche e teologiche di tutto il mondo?
Domande impegnative quelle che sono poste. Domande che toccano però la radice del problema del latino nella Chiesa e nella cultura oggi. Al di là del fatto che certe nazioni hanno operato scelte imprudenti e avventate in tempi recenti abolendo lo studio del latino – salvo ripensamenti che di tanto in tanto riemergono –, restano i problemi sollevati dagli interrogativi.
Nella Chiesa cattolica abbiamo situazioni diversificate secondo le Istituzioni più o meno attente nel porre lo studio del latino e del greco nella propria
ratio studiorum quasi fin dagli inizi del percorso formativo. Non si può aspettare il percorso filosofico o peggio ancora quello teologico per iniziare lo studio; l’impegno va posto fin dall’inizio di un percorso formativo, cominciando proprio con i testi usati nell’Ordinario della Messa, per esempio.
Il recupero del tempo passato non può mai avvenire se non in modo serio. Certe radici vanno poste nel curriculum formativo iniziale. Ma non bisogna scoraggiarsi; anzi si può riprendere con impegno un certo cammino anche in seguito. Importante però è adottare un metodo di apprendimento che risponda a nuove istanze; e oggi abbiamo a disposizione metodologie tali che fanno davvero miracoli. In una Istituzione romana, il Vivarium novum, ho incontrato giovani che dopo otto mesi parlavano latino…anche durante il pranzo!
Rinnovare e sviluppare lo studio del latino è una delle tante sfide che si pongono oggi alle Facoltà. Siamo sollecitati, tra l’altro, dai tanti certamina che si organizzano da parte di licei, e per contrasto non si conosce il latino proprio da chi deve intraprendere la teologia! Credo che la soluzione più ovvia sia quella di un percorso intenso di lingua latina durante lo studio della filosofia, e quando questo manca, almeno di un intero anno di queste lingue prima di iniziare la teologia e la specializzazione ulteriore. All’inizio può sembrare arduo e forse senza senso, ma con il tempo ciò comporta conseguenze formative e culturali di qualità.  L’attuale sbandamento etico e culturale esige un recupero dell’umanesimo cristiano, espresso in lingua latina (e greca, nei primi secoli). Non è questione di esplorazione del passato, ma di protezione del futuro!
La Chiesa fiorisce in paesi e continenti "giovani" per quanto riguarda la diffusione del Cristianesimo (si pensi all’America "Latina"). Queste Chiese e i loro pastori possono trarre grande beneficio dall’ancoraggio alla tradizione umanistico-cristiana delle Chiese di antica tradizione cristiana.
L’istruzione
Universae Ecclesiae, per quanto concernente l’uso della forma straordinaria del rito romano, menziona la conoscenza del latino come conditio sine qua non da parte dei presbiteri che celebrano in questa forma, ma anche dei fedeli che intendono comprendere ciò che si celebra!

6. Quali le attività e le iniziative del Pontificium Institutum Altioris Latinitatis?
L’Institutum voluto da Paolo VI e affidato all’Università Salesiana svolge essenzialmente quattro missioni:
 – La prima è quella di formare docenti ed esperti di Lettere cristiane e classiche. Per questo è attivo un percorso di cinque anni (3+2) per giungere alla Licenza o Laurea. Può seguire il tempo della ricerca specifica tipica del dottorato. È questo l’impegno più oneroso che coinvolge la competenza di numerosi docenti e il dialogo con altre Istituzioni in cui si praticano tali studi. I frutti sono notevoli.
 – La seconda è quella delle pubblicazioni. La nuova collana edita dalla LAS ha come titolo: Veterum et Coaevorum Sapientia, e ha l’obiettivo di pubblicare opere e manuali di docenti ma anche i migliori lavori di dottorato.
 – La terza è quella dei Simposi. Ogni anno attorno al 22 febbraio, anniversario della fondazione dell’Institutum, si celebra un convegno attorno ad un tema che va trattato osservando la tradizione classica e cristiana. Il tema del sacerdozio è stato il primo; successivamente è stato trattato il tema del magister-discipulus…Il 23 febbraio 2012 il convegno è stato determinato dal 50° della Veterum Sapientia. Sono queste occasioni di incontro e di confronto che permettono di cogliere i valori di una traditio che continua a interpellare le menti libere da precomprensioni nei confronti di una lingua che risulta più viva che mai.
 – La quarta riguarda corsi particolari di lingua. Si tratta dei corsi intensivi che si svolgono durante l’estate (nel 2012 dal 27 agosto al 28 settembre) per la lingua italiana, latina e greca. Corsi aperti a chiunque desideri approfittare dell’offerta formativa sia in vista del lavoro, sia come preparazione per affrontare il nuovo anno accademico. Ma ci sono poi anche i corsi durante l’anno: oltre al latino e al greco, si offrono quelli di francese, inglese, spagnolo e tedesco per tutti coloro che desiderano approfittarne.



7. In quale misura tutto questo rientra anche nella tradizione salesiana?
A partire dall’esempio di san Giovanni Bosco, molti dei primi Salesiani sono stati eccellenti cultori del patrimonio classico.
Pubblicazioni di vario genere e di alto livello sono state alla base di una formazione umanistica che ha fecondato numerose generazioni di studenti. Si pensi agli innumerevoli testi e sussidi pubblicati dalla SEI (Società Editrice Internazionale), alla rivista
Gymnasium, alla Corona Patrum Salesiana, voluta da Don Pietro Ricaldone (IV successore di san Giovanni Bosco e fondatore di quella che poi sarà l’Università Salesiana).
 Ma prima ancora si pensi ai numerosi teatri scritti in latino per contribuire – anche in questa forma – alla conoscenza della cultura classica.
Exempla praeterita trahunt etiam hodie et praesertim cras!

Per ogni informazione:
www.latinitas.unisal.it

sábado, 4 de fevereiro de 2012

COLVMNA TRAIANA

A Coluna do Imperador Trajano é um dos poucos monumentos da antiga Roma  que, sem grandes danos, ultrapassou quase dezenove séculos e pode ser contemplada até hoje como um verdadeiro livro de história. De fato, pela sua forma (rótulo) e conteúdo (114 painéis que retratam as batalhas do Imperador Trajano contra os Dácios) é um verdadeiro livro em mármore que retoma, provavelmente, o conteúdo da obra perdida escrita pelo mesmo Imperador, os Commentarii de bello dacico. As várias cenas retratam com um realismo impressionante detalhes rituais, épicos e artísticos da época. Segue abaixo um documentário em italiano da bélica história desse monumento-documento romano:

terça-feira, 31 de janeiro de 2012

L. A. SENECA DE PHILOSOPHIAE STVDIO

Platonis Accademia, musiuum Pompeianum
Liquere hoc tibi, Lucili, scio, neminem posse beate vivere, ne tolerabiliter quidem, sine sapientiae studio, et beatam vitam perfecta sapientia effici, ceterum tolerabilem etiam inchoata. Sed hoc quod liquet firmandum et altius cotidiana meditatione figendum est: plus operis est in eo ut proposita custodias quam ut honesta proponas. Perseverandum est et assiduo studio robur addendum, donec bona mens sit quod bona voluntas est.

(L.Anneus Seneca, ep ad Luc. II, 16, 1)

domingo, 22 de janeiro de 2012

TEMPVS FVGIT!


 Maior pars mortalium, Pauline, de naturae malignitate conqueritur, quod in exiguum aeui gignimur, quod haec tam uelociter, tam rapide dati nobis temporis spatia decurrant, adeo ut exceptis admodum paucis ceteros in ipso uitae apparatu uita destituat. Nec huic publico, ut opinantur, malo turba tantum et imprudens uulgus ingemuit; clarorum quoque uirorum hic affectus querellas euocauit. 2 Inde illa maximi medicorum exclamatio est: "uitam breuem esse, longam artem". Inde Aristotelis cum rerum natura exigentis minime conueniens sapienti uiro lis: "aetatis illam animalibus tantum indulsisse, ut quina aut dena saecula educerent, homini in tam multa ac magna genito tanto citeriorem terminum stare." 3 Non exiguum temporis habemus, sed multum perdidimus. Satis longa uita et in maximarum rerum consummationem large data est, si tota bene collocaretur; sed ubi per luxum ac neglegentiam diffluit, ubi nulli bonae rei impenditur, ultima demum necessitate cogente, quam ire non intelleximus transisse sentimus. 4 Ita est: non accipimus breuem uitam sed fecimus, nec inopes eius sed prodigi sumus. Sicut amplae et regiae opes, ubi ad malum dominum peruenerunt, momento dissipantur, at quamuis modicae, si bono custodi traditae sunt, usu crescunt: ita aetas nostra bene disponenti multum patet.
(L. A. Seneca, De brevitate vitae I, 1-4)

sexta-feira, 20 de janeiro de 2012

UN LUOGO PRIVILEGIATO PER LA FORMAZIONE DI ARCHIVISTI, PALEOGRAFI E DIPLOMATISTI


SCUOLA VATICANA DI PALEOGRAFIA, DIPLOMATICA E ARCHIVISTICA

La Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica fu istituita da Leone XIII il 1° maggio 1884 con lo scopo, dichiarato dallo stesso pontefice, di «promuovere gli studi di storia che riguardano il pontificato e la Chiesa» e preparare «il giovane clero alla conoscenza e illustrazione dei documenti che a quella si riferiscono».
Dalle sue prime origini ad oggi la Scuola ha sempre mantenuto un carattere fortemente selettivo di istituto di studi specifici, impegnandosi a favorire la qualificata specializzazione di una ristretta classe di studenti e operando al contempo un’attenta selezione delle domande di ammissione. Frequentata sempre più da studenti laici, fra i suoi diplomati si annoverano diversi archivisti e bibliotecari impiegati presso istituzioni romane, italiane ed estere, e numerosi docenti e assistenti universitari.
Situata accanto all’Archivio Segreto Vaticano, nel Cortile del Belvedere, la Scuola dispone di un’aula multimediale con 36 postazioni munite di monitor direttamente collegati con il computer della cattedra. I docenti, durante le lezioni, oltre a utilizzare i tradizionali strumenti didattici, si avvalgono di proiezioni di testi elaborati per mezzo delle più moderne tecnologie informatiche, di immagini fotografiche digitali e tridimensionali. L’utilizzo di un video-presenter, che proietta documenti e codici sui monitor delle postazioni degli allievi, consente una visualizzazione di alta qualità dei pezzi esposti, per apprezzarne singoli dettagli di scrittura, legatura e ornamentazione.
L’aula ospita anche una ricca biblioteca, incrementata nel corso degli anni dalle generose donazioni di illustri ex alunni e docenti. La biblioteca è a disposizione degli allievi nei giorni in cui non si tengano le lezioni.
sito: http://www.scuolavaticanapaleografia.va/

TEMPVS EST STVDENDI!

domingo, 15 de janeiro de 2012

Obras completas de Cícero (em francês)

CICÉRON


Œuvres complètes

Pour les œuvres philosophiques, voyez l'index de ces oeuvres



Oeuvre numérisée par Marc Szwajcer







TABLE ANALYTIQUE DES MATIÈRES CONTENUES DANS CET OUVRAGE.





Avant-propos. a
Vie de Cicéron.
I.
Vie de Cicéron, par Plutarque, traduction d'Amyot accompagnée de notes par M. T. Baudement .
XLIX
Tableau synchronique des événements qui se rattachent à la vie de Cicéron.
XCV
Tableau et analyse des lois citées dans Cicéron.
CVII
Calendrier romain, suivi d'une comparaison entre ce calendrier et celui de César. CXV
Suite des consuls depuis l'an de Rome 690 jusqu'en l'an 711 selon la chronologie de Varron et celle de Caton. CXLII.
RHÉTORIQUE, à C. Hérennius. Traduction nouvelle, par M. Thibaut, ancien élève de l'École normale. 1
Livre premier. 3
Livre second. 13
Livre troisième. 32
Livre quatrième. 47
Notes sur la Rhétorique à Hérennius. 84
DE L'INVENTION ORATOIRE. Traduction nouvelle par M. Liez, professeur de l'université. 88
Livre premier. id.
Livre second. 126
Notes sur l'Invention oratoire. 169
LES TROIS DIALOGUES DE L'ORATEUR, à Quintus. Traduction nouvelle par A. Th. Gaillard, inspecteur général de l'Université. 173
Dialogue premier. 174
Dialogue second. 220
Dialogue troisième. 289
Notes sur les Trois dialogues de l'orateur. 333.
BRUTUS, OU DIALOGUE SUR LES ORATEURS ILLUSTRES. Traduction nouvelle par M. Burnouf, professeur d'éloquence latine au Collège de France. 343
Notes sur le Brutus. 415
L'ORATEUR, à Brutus. Traduction nouvelle, par M. Savalette, conseiller maître à la cour des comptes. 450
Notes sur l'orateur 480
LES TOPIQUES, à C. Trébatius. Traduction nouvelle par M. Damas Hinard. 489
Notes sur les Topiques. 507
DIALOGUE SUR LES PARTITIONS ORATOIRES, traduction nouvelle, par le même 509
Notes sur les Partitions oratoires 534
DU MEILLEUR GENRE D'ÉLOQUENCE. Traduction nouvelle, par M. Baillard, ancien professeur de rhétorique 536
Notes sur le meilleur genre d'éloquence. 540
LES PARADOXES, à Brutus. Traduction nouvelle, par M. Lorquet, professeur agrégé de philosophie 541
Paradoxe I. Que le seul bien, c'est l'honnête. 541
Paradoxe II. Qu'à l'homme vertueux rien ne manque pour le bonheur. 544
Paradoxe III. Que les fautes et les mérites sont tous égaux 545
Paradoxe IV. Que point de sagesse c'est démence. 547
Paradoxe V. Que le sage seul est libre, et que hors de la sagesse il n'y a qu'esclavage. 548
Paradoxe VI. Que le sage seul est riche. 551
Notes sur les paradoxes. 553


TABLE DES MATIÈRES DU DEUXIÈME VOLUME.

I. PLAIDOYER POUR QUINTIUS, traduction nouvelle, par J. L. Burnouf professeur d'éloquence latine au Collège de France + NOTES (bilingue)
II. PLAIDOYER POUR SEXT. ROSCIUS D'AMERIE, traduction nouvelle, par P. C. B. Gueroult
26 + NOTES (bilingue)
III. PLAIDOYER POUR Q. ROSCIUS LE COMÉDIEN, traduction nouvelle, par A. Paret, professeur agrégé.
63 + NOTES (bilingue)
DISCOURS CONTRE Q. CÉCILIUS, par M. T. Baudement
78 + NOTES
PREMIÈRE ACTION CONTRE VERRÈS. Préambule. Traduction d'Athanase Auger, revue
95 + NOTES
SECONDE ACTION CONTRE VERRÈS. I. Sur sa préture de Rome. Traduction revue.
108 + NOTES
SECONDE, ACTION CONTRE VERRÈS. II. Sur sa préture en Sicile. Traduction revue
149 + NOTES
SECONDE ACTION CONTRE VERRÈS. III. Sur les blés. Traduction d'Athanase Auger, revue
199 + NOTES
SECONDE ACTION CONTRE VERRÈS. IV. Des statues. Traduction nouvelle, par P. C. B. Gueroult
267 (traduction française de P. C. B. GUEROULT, revue, corrigée et accompagnée de notices et de notes par G. LAMOTHE, professeur de l'Université Paris, Librairie Hatier, 1924.) + NOTES
SECONDE ACTION CONTRE VERRÈS. V. Des Supplices. Traduction nouvelle, par le même 312 + NOTES
XI. PLAIDOYER POUR CÉCINA. Traduction d'Athanase Auger, revue
379
+ NOTES (bilingue)
XII. PLAIDOYER POUR N. FONTEIUS. Traduction, par le même, revue et complétée des chapitres nouvellement découverts
408 + NOTES (bilingue)
XIII. DISCOURS EN FAVEUR DE LA LOI MANILIA. Traduction nouvelle, par Charles Nisard
422- + NOTES (bilingue) autre traduction - juxta
XIV
. PLAIDOYER POUR A. CLUENTIUS AVITUS. Traduction nouvelle, par J. L. Burnouf
442 + NOTES
XV
. PREMIER DISCOURS SUR LA LOI AGRAIRE, dans le sénat. Traduction nouvelle, par Charles Nisard
502 + NOTES (bilingue)
XVI
SECOND DISCOURS SUR LA LOI AGRAIRE , devant le peuple. Traduction nouvelle, par le même
509 + NOTES (bilingue)
XVII
. TROISIÈME DISCOURS SUR LA LOI AGRAIRE, devant le peuple. Traduction nouvelle, par le même
537 + NOTES (bilingue)
XVIII. DISCOURS POUR C. RABIRIUS. Traduction nouvelle, par A. Paret
544
+ NOTES (bilingue)
XIX. PREMIER DISCOURS CONTRE L. CATILINA. Traduction nouvelle et introduction, par J. L. Burnouf
556
+ NOTES (bilingue)
XX. SECOND DISCOURS CONTRE L. CATILINA. Traduction nouvelle , par le même
566
+ NOTES (bilingue)
XXI. TROISIÈME DISCOURS CONTRE L. CATILINA. Traduction nouvelle, par le même
575
+ NOTES (bilingue)
XXII. QUATRIÈME DISCOURS CONTRE L. CATILINA. Traduction nouvelle, par le même.
584
+ NOTES (bilingue)
XXIII. PLAIDOYER POUR L. MURÉNA Traduction nouvelle, par A. Paret
596
+ NOTES (bilingue)
XXIV. PLAIDOYER POUR SYLLA. Traduction nouvelle, par M. Taranne , professeur agrégé
627+ NOTES (bilingue)
XXV. PLAIDOYER POUR LE POÈTE ARCHIAS. Traduction nouvelle, par le même
652 + NOTES (bilingue)
PRO ARCHIA (justalinéaire) - PRO ARCHIA (traduction)
XXVI. PLAIDOYER POUR L. FLACCUS. Traduction nouvelle, par A. Paret
662 + NOTES (bilingue)
XXVII. DISCOURS DE CICÉRON AU SÉNAT, après son retour. Traduction d'Athanase Auger, revue
694 + NOTES (bilingue)
XXVIII. DISCOURS DE CICÉRON AU PEUPLE, après son retour. Traduction nouvelle, par P. C. B. Gueroult
707 + NOTES (bilingue)
DISCOURS DE CICÉRON POUR SA MAISON. Traduction revue 715





TABLE DES MATIÈRES DU TROISIÈME VOLUME.

DISCOURS sur la réponse des Aruspices. Traduction de P. C. B. Gueroult. 1 (bilingue)
Notes sur le discours concernant la réponse des Aruspices
21
PLAIDOYER pour Cn. Plancius. Traduction d'Ath. Auger, revue
22 (bilingue)
Notes sur le plaidoyer pour Cn. Plancius.
52
DISCOURS pour P. Sextius. Traduction de P. C. B. Gueroult.
54 (bilingue) I à XXX - XXXI à fin) autre traduction
Notes sur le plaidoyer pour P. Sextius.
97 I à XXX - XXXI à fin
DISCOURS contre Vatinius. Traduction d'Ath. Auger, revue
100 (bilingue) autre traduction
Notes sur le discours contre Vatinius
112
PLAIDOYER pour M. Célius. Traduction de P. C. B. Gueroult
114 (bilingue)
Notes sur le plaidoyer pour M. Célius.
136
DISCOURS sur les provinces consulaires. Traduction par le même
137 (bilingue)
Notes sur le discours concernant les provinces consulaires
151 autre traduction
PLAIDOYER pour L. Cornélius Balbus. Traduction d'Ath. Auger. revue.
152 (bilingue) autre traduction
Notes sur le plaidoyer pour L. C. Balbus
170
DISCOURS contre L. Calpurnius Pison. Traduction par le même, revue.
171 (bilingue)
Notes sur le discours contre L. C. Pison
199
PLAIDOYER pour C. Rabirius Postumus. Traduction par le même, revue
201 (bilingue)
Notes sur le plaidoyer pour C. R. Postumus.
212
PLAIDOYER pour T. A. Milon. Traduction de P. C. B. Gueroult
213 (bilingue)
Notes sur le plaidoyer pour Milon
240
REMERCÎMENT à César pour le rappel de Marcellus. Traduction par le même.
242 (bilingue)
Notes sur le remercîment à César pour le rappel de Marcellus
249 autres traductions - juxta - seul le français
PLAIDOYER pour Q. Ligarius. Traduction par le même.
250 (bilingue)
Notes sur le Plaidoyer pour Ligarius.
259
XLII. DISCOURS pour le roi Déjotarus. Traduction nouvelle par M. Bellaguet, chef de bureau au ministère de l'instruction publique.
260 (bilingue)
Notes sur le discours pour le roi Déjotarus.
270
XLIII. PREMIERE PHILIPPIQUE DE M. T. Cicéron contre M. Antoine. Traduction nouvelle par M. Kermoysan
271 (bilingue)
XLIV. Seconde Philippique. Traduction par P. C. B. Gueroult
281 (bilingue) - autre traduction
XLV. Troisième Philippique. Traduction nouvelle par M. Kermoysan
311 (bilingue) - autre traduction
XLVI. Quatrième Philippique. — Id.
322 (bilingue) - autre traduction
XLVII. Cinquième Philippique. — Id.
325 (bilingue) - autre traduction
XLVIII. Sixième Philippique. — Id.
340 (bilingue) - autre traduction
XLIX. Septième Philippique. — Id.
345 (bilingue) - autre traduction
L. Huitième Philippique. — Id. 351 (bilingue) -
autre traduction
LI. Neuvième Philippique. Traduction par P. C. B. Gueroult.
359 (bilingue) - autre traduction
LII. Dixième Philippique. Traduction nouvelle par M. Guiart, professeur
364 (bilingue) - autre traduction
LIII. Onzième Philippique. — Id.
372 (bilingue) - autre traduction
LIV. Douzième Philippique. — Id.
384 (bilingue) - autre traduction
LV. Treizième Philippique. — Id.
393 (bilingue) - autre traduction
Quatorzième Philippique. Traduction par P. C B. Gueroult 408
Notes sur les Philippiques
418

OEUVRES PHILOSOPHIQUES.

SECONDES ACADEMIQUES. A M. Terentïus Varron. Traduction nouvelle, par M. A. Lorquet, professeur de philosophie. — Livre premier. 453
PREMIERES ACADEMIQUES, intitulées LUCULLUS. Traduction nouvelle par le même. — Livre second 435
Notes sur les Secondes Académiques
483
DES VRAIS BIENS ET DES VRAIS MAUX. A Brutus. Traduction de Régnier Desmarais, revue par M. A. Lorquet, professeur de philosophie.
Introduction. Par le même.
486
Livre premier
487
Livre second
506
Livre troisième.
540
Livre quatrième
560
Livre cinquième
583
Notes des Vrais biens et des Vrais Maux
613
TUSCULANES. Préface de l'abbé d'Olivet. 618
Sentiment d'Érasme sur Cicéron
620
Livre premier
621 (bilingue)
Livre second
653 (bilingue)
Notes des deux premiers livres des Tusculanes ; par M. A. Lorquet, professeur de philosophie
671

FIN DE LA TABLE DES MATIERES.

AUTRE TRADUCTION DES SUPRÊMES BIENS ET DES SUPRÊMES MAUX.

par
Guyau M. Ch. Delagrave, Paris, 1875, avec introduction et notes suivis d'éclaircissements relatifs à l'histoire de l'épicurisme par M. Guyau
Des suprêmes biens et des suprêmes maux introduction
Des suprêmes biens et des suprêmes maux
livre I
Des suprêmes biens et des suprêmes maux
livre II
Antécédents de la physique épicurienne d'après Diogène Laërce
vie de Leucippe, vie de Démocrite
Antécédents de la morale épicurienne d'après Diogène Laërce
vie d'Aristippe
d'après Diogène Laërce
Epicure
EXTRAITS D'ÉPICURE. Lettre d'Epicure à Hérodote
Lettre d'Epicure à Pythoclès
Lettre d'Epicure à Ménécée d'après Diogène Laërce

Le sage épicurien d'après Diogène Laërce
Doctrine d'Epicure sur la divination, sur la nature du plaisir et sur la nature du bien,
Epicure
Maximes principales d'Epicure
Lucrèce L'ÉPICURISME DANS LUCRÈCE
Cicéron
Extraits de Cicéron relatifs à l'Épicurisme
Sénèque, Epicure commenté par Sénèque
Marc-Aurèle Epicure commenté par Marc-Aurèle
Hobbes L'épicurisme dans Hobbes
La Rochefoucauld L'épicurisme dans La Rochefoucauld
L'ÉPICURISME EN FRANCE AU XVIIIe SIÈCLE.
Extraits d'HelvétiusExtrait de Dalembert
Extraits de Saint-Lambert
Extraits de Volney


TABLE DES MATIÈRES DU QUATRIÈME VOLUME.

Troisième Tusculane , traduite par le président Bouhier 1 (bilingue)
Quatrième Tusculane
, traduite par l'abbé d'Olivet
23 (bilingue)
Cinquième Tusculane
, traduite par le président Bouhier
45 (bilingue)
Notes des 3e, 4e, et 5e Tusculanes, par M. A. Lorquet, professeur de philosophie
74
De La Nature Des Dieux , traduction par l'abbé d'Olivet
79
Extrait de la préface de l'abbé d'Olivet
ib.
Livre premier ib. (bilingue)
Livre second
108 (bilingue)
Livre troisième.
145 (bilingue)
Notes du TRAITÉ DE LA NATURE DES Dieux, par M. A. Lorquet
169
Table Chronologique
des philosophes Grecs dont il est parlé dans le traité de la Nature des Dieux
177
De La Divination, traduction nouvelle par M. De la Pilorgerie
179
Autre traduction: Charles APPUHN, Paris, Garnier, 1935(?) LIVRE I livre II
Préface , par le même
ib.
Livre premier
182 (bilingue)
Livre second
215 (bilingue)
Notes du Traité De La Divination, par M. A. Lorquet .
242
Du Destin, traduction nouvelle, par M. A. Lorquet 258
Préface, par le même.
ib.
Texte (bilingue)
Notes sur le Traité Du Destin , par le même
274
De La République , traduction nouvelle, par M. A. Lorquet
277
Préface, par le même
ib.
Livre premier
279 (bilingue)
Livre second
303 (bilingue)
Livre troisième
320 (bilingue)
Livre quatrième
335 (bilingue)
Livre cinquième
339 (bilingue)
Livre sixième 342
Notes sur le Traité De la RépuBlique, par M. A. Lorquet
349
Des Lois, traduction nouvelle, par M. Ch. de Rémusat
356
Préface, par le même
ib.
Argument
361
Livre premier
362
Livre second
378
Livre troisième.
397
Notes du Traité Des Lois , par le même.
409
Des Devoirs, traduction nouvelle, par M. A. Lorquet 424
Préface, par le même
ib.
Livre premier
425 (bilingue)
Livre second
463 (bilingue)
Livre troisième
480 (bilingue)
Notes du Traité Des Devoirs, par le même.
516
Caton l'ancien, Ou De La Vieillesse , traduction nouvelle par M. A. Lorquet.
521
Préface, par le même
ib.
Texte (bilingue)
Notes du Traité De La Vieillesse , par le même
544
Lélius, ou De L'amitié, traduction nouvelle, par M. A. Lorquet 546
Préface par le même
ib.
Texte (bilingue)
Notes du Traité De l'amitié, par le même.
570
Fragments du Timée. et du Protagoras de Platon, et de l'Economique de Xénophon
, traduit en latin par M. T. Cicéron, et en français par M. A. Lorquet
572
Préface
ibtexte (bilingue)
Notes
586
Fragments Des Ouvrages En Prose Et En Vers
,
traduits en français par M. Charles Nisard
587
1re partie. FRAGMENTS DES DISCOURS PERDUS.
§ i. DISCOURS PRONONCÉS PAR CICÉRON AVANT SON CONSULAT.
PLAIDOYER POUR M. TULLIUS.
588
PLAIDOYER POUR L. VARÉNUS.
DISCOURS EN QUITTANT LILYBÉE, APRÈS SA QUESTURE.
PLAIDOYER POUR OPPIUS.
PLAIDOYER POUR C. MANILIUS.
PLAIDOYER POUR M. FUNDANIUS.
PLAIDOYER POUR C. CORNÉLIUS.
DISCOURS POUR SA CANDIDATURE.
PLAIDOYER POUR Q. GALLIUS.
§ ii. DISCOURS CONSULAIRES.
DISCOURS SUR L. OTHON.
DISCOURS SUR LES ENFANTS DES PROSCRITS.
DISCOURS CONTRE LA HARANGUE DE Q. MÉTELLUS.
DISCOURS SUR SON CONSULAT.
DISCOURS CONTRE P. CLODIUS ET CURION.
DISCOURS SUR LES DETTES DE MILON.
DISCOURS SUR LE ROI D'ALEXANDRIE.
DISCOURS POUR VATINIUS.
PLAIDOYER POUR E. SCAURUS.
§ iii. TITRES DES DISCOURS ENTIÈREMENT PERDUS.
2e partie. Fragments de Notes ou Mémoires
614
3e partie. Fragments des Discours qui sont parvenus jusqu'à nous, mais avec des lacunes
615
4e partie. Fragments des Ouvrages philosophiques
617
§ i. FRAGMENTS DES OUVRAGES PHILOSOPHIQUES PERDUS.

DU DROIT CIVIL.
DES AUGURES.
HORTENSIUS, OU DE LA PHILOSOPHIE.
M. CATON, OU ÉLOGE DE CATON.
DE LA GLOIRE.
DE LA CONSOLATION.
DE SA VIE POLITIQUE, OU EXPOSITION DE SA CONDUITE. DES VERTUS.
DES SIGNES.
LA CHOROGRAPHIE.
§ ii. FRAGMENTS DES OUVRAGES PHILOSOPHIQUES QUI NOUS SONT PARVENUS, MAIS AVEC DES LACUNES.
ACADÉMIQUES A VARRON
DE LA NATURE DES DIEUX.
DE LA DIVINATION.
DU DESTIN.
DES LOIS
5e partie. Fragments d'ouvrages inconnus.
624
6e partie. Fragments des lettres de Cicéron.
625
Notes des fragments des ouvrages en prose.
627
Fragments des poésies de M. et Q. Cicéron.
631
Fragments des Phénomènes d'Aratus.
ib.
Fragments des poésies de Q. Cicéron.
640
Notes de ces fragments
641
De La Demande Du Consulat, Ou Essai Sur La Candidature, adressée à M. T. Cicéron par son frère Quintus, traduction nouvelle par M. Eusèbe Salverte.
644
Préface par le même
ib.
Texte
Notes, par le même
657

FIN DU QUATRIEME VOLUME.





















Les lettres chez Nisard étant par ordre chronologique, je donne en dessous la correspondance

classique (ad familiares, ad Atticum,...)



AD ATTICUM

Si vous voulez le texte latin et l'ensemble d'un livre



3
4(b)
8 (b)
LIVRE VIII
(b)
LIVRE XIII
46 47 48 49 50 51 52
LIVRE XIV
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
1 (b) 2 3 4 5 6 7 8 9 (b) 10 11 12 13 (b) 14 15
16 (b) 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 (b) (c) 14 15
16 (a) (b) (c) (e) (f)
AD FAMILIARES
Si vous voulez le texte latin et l'ensemble d'un livre
5 (b)
10 (b)
16 17 18 19 20 21
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 (b) 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
LIVRE IX
LIVRE X
LIVRE XI
25 (b)
6 (b)
16 17 18 19 20 21 22 23 24
AD QUINTUM
LIVRE I
1
LIVRE II
LIVRE III
AD BRUTUM



De Provinciis consularibus







Verrines :




SECONDE ACTION CONTRE VERRÈS.




PHILIPPIQUES

- XIV