segunda-feira, 10 de maio de 2010

Croce e identità cristiana di Dio nei primi secoli (Recensione)

TACCONE Fernando (ed.)

Croce e identità cristiana di Dio nei primi secoli (= Appunti di Teologia 18). Edizioni OCD, Roma 2009, 192 p., ISBN 879-88-7229-456-7

Questo volume è il frutto del lavoro scientifico del seminario patristico organizzato dalla Cattedra “Gloria Crucis” della Ponificia Università Lateranense. Curato dal egregio professore Fernando Taccone, raccoglie la ricerca di eminentissimi studiosi del mondo cristiano antico per rispondere ad alcuni quesiti fondamentali: in che modo la Chiesa dei primi secoli ha compreso e presentato la Croce di Cristo e l’identità di Dio al mondo (giudaico e pagano)?

Questi i relatori e suoi rispettivi interventi: 1) Mario Maritano, Ignazio di Antiochia:“La passione del mio Dio” (Rom 6,3); “Sangue di Dio” (Ef 1,1): Il prof. Maritano partendo del significato globale di Passione, Sangue e Croce in Ignazio conclude che i primi cristiani non avevano paura di presentare questi elementi come appartenenti al Dio incarnato una volta che la vera identità di Dio è l’amore che sa sofrire e patire pur salvare l’uomo; 2) Gaetano Lettieri, Passione e\o Impassibilità di Dio nella controversia ariana: l’autore percorrendo le prospettive antecedenti (Origenes) e posteriori (Ilario di Poitiers e i cappadoci) alla crise ariana ha costatato che “la soluzione del mistero cristologico si dà unicamente nel dinamismo onnipotente dell’amore di Dio, la più radicale, assoluta e paradossale delle passioni”; 3) Gianni Sgreva, Il movimento patripassiano:istanze positive per l’elaborazione del concetto cristiano di Dio: il relatore di questo studio dimostra come il movimento patripassiano suscitò il problema del concetto cristiano di Dio a partire della croce e allo stesso tempo provocò la possibilità di una pista di approccio alla teo-logia cristiana nella quale Dio è definito nel suo in sé essenzialmente dalla Croce di Cristo; 4) Maria Cristina Pennacchio, "pathos tes agapes": La passione di Dio in Clemente di Alessandria e Origene: in questo articolo la professoressa Pennacchio sostiene che, secondo Clemente Alessandrino, la Passione sulla Croce può essere vista come typos della passione di Dio, immagine visibile di una passione invisibile, così come il Cristo-Logos è l’immagine visibile di Dio Padre invisibile: questa è la soluzione all’apparente contraddizione tra l’assoluta trascendenza del Padre e la sua Passione che traspare nel volto del Figlio principalmente nel momento della Croce. 5) Stefan Heid, Croce identità di Dio nelle più antiche omelie della Chiesa: questo studio prende in considerazione l’impatto dello sviluppo della Liturgia della Croce nelle omelie a partire dal secolo IV; i temi più ricorrenti sono queli della croce come l’orrore dei demoni, la gloria di Cristo, l’interpretazione tipologica della croce nell’Antico Testamento, l’attività della Croce nell’assemblea liturgica, il considerare la Passione sia dal punto di vista umano sia divino, e la parenese basata sulla conversione del buon ladrone. 6) Lorenzo Dattrino, Gnosticismo in Ireneo: Dio dalla Croce e sulla Croce: in Ireneo, secondo Dattrino, la Croce non è mai separata dalla vita di Cristo prima e dopo la Passione, diventando per tutti i credenti un trofeo di vittoria. Questo tema sarà ripreso dopo l’edito di Milano in modo particolare per Latanzio, Eusebio di Cesarea e Rufino. 7) Enrico dal Covolo, San Giustino il Dio dei Filosofi e il Dio della Croce: in questo articolo il professore dal Covolo difende che “per accedere alla comprensione dell’identità cristiana di Dio e per entrare nel mistero di salvezza, ocorre passare, secondo Giustino, attraverso la Croce di Cristo”, una volta che il santo filosofo e martire afferma che “noi siamo giunti a Dio per mezzo di questo Cristo, che è stato crocifisso” (Dialogo, 11, 4-5). 8) Nello Cipriani, La rivelazione dell’amore trinitario nell’incarnazione e morte di Cristo: l’autore mediante la lectio di alcuni testi nei qualli traspare chiaramente che per mezzo dell’Incarnazione e morte di Cristo viene manifesto l’amore di Dio Padre e di Dio Figlio, confuta quelli che affermano: “La Croce [...] non dice nulla di Dio” (A. Milano). 9) Vittorina Marini, La Vergine Madre e il Figlio Crocifisso nei primi secoli della Chiesa: percorrendo la storia teologica della chiesa, sin dai primi Padri fino al Vaticano II, la professoressa V. Marini afferma che pur nella brevità dei riferimenti dei Padri riguardo alla partecipazione di Maria al dolore redentivo del Figlio, hanno invece costatato l’importanza della presenza di Maria iuxta crucem e il suo rapporto con il Redentore, essendo questo elemento la celula mater della moderna dottrina sulla cooperazione di Maria alla missione salvifica di Cristo.

Gli interventi, pur essendo brevi sono profondi sia riguardo al rigore scientifico sia alla richezza di riferimenti, sia ancora ai diversi punti di vista che formano un vero mosaico sul quale traspare “La Croce e identità di Dio nei primi secoli”. Il volume risulta un prezioso istrumento perché apre l’orizzonte alle posteriore ricerche specializzate sia nel campo letterario sia teologico sulla questione De Cruce, illuminando così il dibattito attuale sui crocifissi ed il suo significato religioso e culturale.

Aurélio Lima Correia

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